Adam Reith lo spaziale. Jack Vance lo scrittore. Un’avventura racchiusa in quattro libri, un ciclo quello di Tschai capace di lasciare il segno in tutto e per tutto.
- Naufragio su Tschai (1968) – razza Chasch – recensito;
- Le insidie di Tschai (1969) – razza Wankh – recensito;
- I tesori di Tschai (1969) – razza Dirdir – recensito;
- Fuga da Tschai (1970) – razza Pneume – attuale recensione;
Jack Vance, considerato non per nulla l’acquarellista del romanzo di fantascienza è riuscito ad incantarmi ed a portarmi sul pianeta Tschai con lui.
Questi quattro volumi sono volati via in poche sere d’estate e si sono conclusi con la scoperta dell’ultima razza, la più antica su Tschai: i Pneume.
Adam Reith dovrà infatti esplorare e combattere ancora anche per un Amore che si rivelerà tale in un crescendo mozzafiato. Amore, avventura, psicologia e astuzia mescolati assieme renderanno il libro indimenticabile.
Un libro, ma forse di più un ciclo da leggere, gustare ed apprezzare, semplice e veloce quanto barocco e ricco di particolari. Ancora una volta mi piace la schiettezza e l’intelligenza di Adam Reith, capace di essere sempre propositivo e di non abbattersi “quasi” mai. La testardaggine e la voglia di ritornare a casa vinceranno su tutto e tutti.
Un grande romanzo di fantascienza, un ciclo veramente riuscito.
Grazie a jack Vance. Prima non ti conoscevo, ma ora che mi sono calato nella parte leggerò prossimamente anche: “i Principi Demoni”.