“Che t’importa di cosa dice la gente?” Richard P.Feynman

“Un giorno ho ricevuto a Princeton delle matite via posta. Erano di colore verde scur con una scritta in lettere d’oro: “Richard tesoro, TI AMO! Putsy“. Era Arlene (io la chiamavo Putsy).
Era un’dea carina, ma sapete com’é, le matite si dimenticano in giro; state illustrando una formula al professor Wigner, per esempio, e vi scordate la matita con quella scritta sulla scrivania…
A quei tempi scarseggiava la cancelleria, e non volevo buttar via nulla. Presi una lametta da barba e tolsi adagiola scritta da una matita, per vedere se potevo continuare ad usarle.
L’indomani nella posta trovo una lettera: “COSA TI VIENE IN MENTE DI TOGLIERE LA SCRITTA DALLE MATITE? Non sei orgoglioso del fatto che io ti ami?” E poi: “CHE T’IMPORTA DI COSA DI DICE LA GENTE?”

Basta solo un retro di copertina per capire che stiamo parlando di Dick Feynman, basta solo poggiare lo sguardo su queste conversazioni per farmi uscire un sorriso sul volto. Il genio ribelle Feynman torna in questo libro postumo e sempre curato dall’amico musicista Ralph Leighton, che ne ha trascritto registrazioni vocali ed aneddoti di vita, definendo e delineando ancora meglio tutte le sfacettature di questo importate scienziato curioso.

Il libro è il proseguo naturale del precedente “Sta scherzando Mr. Feynman!” e se non lo avete ancora letto , correte in biblioteca, in libreria online ovunque voi siate ma cavolo: LEGGETELO! Siete manchevoli di uno dei miei libri preferiti di sempre. Qui di sopra potete andare a leggervi la mia precedente recensione.

Questo volumetto edito da Saggi Zanichelli, raccoglie in un modo semplice e chiaro alcuni aspetti divertenti come già visto nel precedente “Sta scherzando Mr. Feynman!“, ma risulta essere centrato più sulla persona che sulla personalità, anche se esce comunque. Ho notato un Feynman accorto e molto legato alla famiglia nella prima parte del libro.
La seconda parte è invece centrata sulla commissione voluta da Ronald Regan per scoprire le cause della sciagura occorsa allo Space Shuttle Challenger nel 1986 dove persero la vita 7 astronauti. Fu un duro colpo per tutti. Mi ricordo da piccolo a guardare la diretta, eravamo nella casa di Ala io e la mia mamma e siamo rimasti attoniti. Nel 1986 avevo solo 8 anni, ma quel ricordo è scolpito nella mia testa come fosse oggi.

Tecnicamente la seconda parte è scritta più sotto forma di diario che spiega tutti i passaggi occorsi per arrivare alla tragica realtà, ovvero: le comunicazioni all’interno della dirigenza NASA non esistevano. Per arrivare a questo ho trovato stupefacente trovare un Feynman all’oscuro del mondo dell’astronautica intento ad imparare e comprendere come funzionassero i singoli componenti, quali fossero le procedure etc. Questo mi fa ben sperare e comprendo che anche uno scienziato del suo calibro non possa sapere tutto. Anzi, un po’ mi ci ritrovo anche io, faceva domande, era curioso di comprendere le dinamiche, le procedure, i metodi costruttivi, le persone che c’erano dietro.

Arrivare a comprendere quale fosse la causa del cedimento del booster con tutta quella pressione mediatica e politica, ha spinto Feynman a varie divagazioni etiche e morali, veramente formidabili. La limpidità del suo pensiero deve essere d’esempio per tutti noi, ora e sempre.

Insomma il libro mi è piaciuto? Moltissimo e come gli altri lascia un solco incolmabile, come uomo, come scienziato e come genio eclettico. Un grande Feynman tutto da scoprire e da leggere.
Fatevi un regalo, leggetevi questa chicca!

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Richard "Dick" Feynman
Richard P.Feynman

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