L’isola di Richard Laymon

Scritto da dio, ma un po’ troppo lungo e senza colpi di scena.

Rupert Conwoy, diciannovenne in vacanza con la fidanzata e la sua famiglia nei Caraibi, rimane vittima di un pazzo maniaco che affonderà lo yatch del gruppo costringendo i naufraghi ad una sopravvivenza forzata su quest’isola sconosciuta. Non sarà però una vacanza “survival” di piacere. Una figura cercherà infatti di uccidere tutti i membri della famiglia ad uno ad uno. Riuscirà Rupert a sconfiggere l’assassimo?

Scritto egregiamente, immersivo ed esaltante all’inizio con un ritmo serrato dettato dalle novità, ma con un proseguo sempre più piatto, fiacco e senza mordente. Tutto già visto, tutto già letto, senza un colpo di scena eclatante. La storia va dal punto A al punto B. Un bel thriller da leggere in ferie, ma forse un po’ troppo lungo. Diciamo che è uno di quei libri osannati che partono bene, ma che si fanno fatica ad ultimare, arrivando alla fine con svogliatezza e tanta voglia di cambiare.

Un libro che consiglierei per le notevoli doti letterarie, ma per null’altro.
Piace leggerlo, ma non colpisce la storia.

Il libro lo potete trovare qui.

83937.jpg
Richard Laymon